Non è difficile parlare di questo libro. È una storia molto semplice, scritta in maniera affatto complicata. Quello che è davvero complicato, è il tema: la morte.
Se c’è una cosa che va riconosciuta a Klune, è la sua capacità di parlare di qualcosa in maniera così limpida da rendere la cosa più difficile di tutte, anche al più facile.
È ovvio fare un paragone con “La casa sul mare celeste” e devo dire che quest’ultimo, anche se “Sotto la porta dei sussurri” è molto carino, è imbattibile.
Lo stile è quello, la dolcezza e la maturazione del protagonista è quella. Alla fine diventa impossibile non affezionarsi ai personaggi e all’ambientazione che diventa anche un po’ casa nostra. Però mi è mancato qualcosa.
Ma nonostante questo, nonostante i dialoghi tra il protagonista e il secondo personaggio principale verso la fine mi siano sembrati un po’ meno spontanei, vi assicuro che è una lettura davvero davvero dolce e godibile.
Ci sono state scene molto molto divertenti, altre molto tristi, altre ancora tanto felici da farmi commuovere.